Lontano dalle tradizionali strutture di beneficenza e dai circuiti di assistenzialismo EMMAUS  è un movimento internazionale di lotta contro le ingiustizie sociali e ambientali che cerca di agire direttamente sulle cause della Miseria. Emmaus offre degli strumenti pratici per aiutare persone in forte difficoltà economica e sociale dando loro l’opportunità di prendere in mano la propria vita.

Nato nel 1949 oggi è organizzata in 425 gruppi in 41 paesi, i suoi membri lavorano per offrire un’accoglienza dignitosa e un lavoro dignitoso affinché tutti possano trovare il proprio posto nella società. Sempre in continua evoluzione, Emmaus è al tempo stesso una fabbrica di innovazione sociale e un fronte politico impegnato che si batte per una società più giusta ed ecologica, in particolare grazie alla sua storica attività di raccolta, riuso e rivendita di materiali usati.

Il Movimento Emmaus si fonda su quattro pilastri:

  • Solidarietà

Solidarietà locale, nazionale, internazionale… Il ricavato delle attività delle persone accolte è destinato in primo luogo alla loro cura e alla solidarietà. Pertanto, il movimento promuove un modello alternativo in cui il lavoro consente alle persone di (ri)costruire se stesse aiutando gli altri.

  • Accoglienza incondizionata

Chiunque arrivi in ​​una comunità Emmaus, indipendentemente dal suo background, dalla sua origine o dalla sua condizione economica, è accolta nel rigoroso rispetto della sua libertà e dignità.

  • Autonomia attraverso il lavoro

Per Emmaus accogliere una persona in difficoltà significa permetterle di trovare un posto nella società. Una volta arrivata in comunità la persona si trova a ricoprire un ruolo da protagonista di un progetto solidale che mobilita le sue competenze e attiva le sue abilità manuali.

  • Sviluppo sostenibile

La raccolta, il riuso e la vendita dei materiali usati, attività storica del Movimento, hanno permesso a Emmaus di collocarsi quale attore di primo piano nella prevenzione dei rifiuti; attraverso il riutilizzo combatte l’approccio “usa e getta” e supera i limiti dell’obsolescenza programmata.

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